Alter Ego, autunno-inverno

Non ti sento da troppo tempo e la cosa mi inquieta.

Sto benissimo. Mi sono goduto un meraviglioso settembre. Del resto avevi il tuo bel daffare. Ti basta poco a te per andare in tilt.

A cosa ti riferisci, scusa?

Mi riferisco al fatto che puntualmente sei vittima di un’emotività incontrollata e debordante. Ti ho visto alle prese con l’inserimento alla materna di tua figlia, sai? Un disastro. Con tutti i lbri che hai letto, la teoria e la pratica che ti vanti di avere hai toppato alla grande. Dovrebbero radiarti dal Mommyblogging. Nemmeno un briciolo di autocontrollo, cosa che non giova affatto alla pargola, ti ricordo.

Stai esagerando: sei il mio Alter Ego, mica il Grillo Parlante. Sono semplicemente una persona sensibile, io. Tu piuttosto non eri alla frutta, qualche tempo fa?

Lo ero, si. E ho anche passato le solite ferie con tutta – e dico tutta – la famiglia. Ovvio che di sesso con mio marito manco l’ombra. Delle vacanze estive la cosa più vicina all’intimità sessuale era il momento in cui raccoglievo il suo costume da bagno sporco di sabbia dal box doccia e lo lavavo insieme al mio. Vedo la cosa con filosofia, però: stare insieme a tutta la famiglia ha un che di piacevolmente perverso. Non credi?

Se lo dici tu.

Alla fine ho anche ritrovato la Thelma e la Louise. Le ho incrociate in una piana lussureggiante, tutte di bianco vestite, intente a stendere una dichiarazione d’intenti per la prossima stagione autunno-inverno. Io l’ho sottoscritta punto per punto: parrucchiere e ceretta a intervalli regolari e costanti, guardaroba nuovo, accessori giusti e biancheria intima raffinata. Insomma, basta con le mutande del mercato, con lo sbraco e la vestaglia in casa. In tutto il marasma che c’è in giro (ma li leggi i giornali?!), questi mi sono sembrati principi a dir poco illuminanti.